Roma, 24 novembre 2022 (Agonb) – Ricostruito il puzzle di culture antiche che permette di colmare le principali lacune nella documentazione paleogenetica della regione definita come “Arco meridionale”, area geografica che si estende dal Caucaso e dal Levante attraverso l’Anatolia e l’Egeo fino ai Balcani, formando un ponte tra Europa e Asia: è stato possibile grazie a tre articoli pubblicati simultaneamente sulla rivista Science: i dati genomici raccolti riguardano 727 individui antichi provenienti da contesti archeologici datati agli ultimi 11.000 anni.
Gli studi sono stati coordinati da un team internazionale di ricercatori delle università di Vienna e di Harvard e condotti da 202 coautori tra cui Dušan Borić (Dipartimento di Biologia ambientale) e Emanuela Cristiani (Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali) della Sapienza e Francesca Candilio del Servizio di bioarcheologia del Museo delle civiltà di Roma.
In sintesi, l’articolo sulla patria e sulla diffusione delle lingue anatoliche e indoeuropee presenta i risultati genetici relativi ai periodi del Calcolitico/Età del Rame e dell’Età del Bronzo, secondo i quali la patria della famiglia linguistica indo-anatolica si trovava in Asia Occidentale, con solo dispersioni secondarie di indoeuropei non anatolici dalla steppa.
Nel secondo articolo vengono illustrati i risultati genetici a supporto di una rete di contatti pan-regionali tra le prime comunità di agricoltori, mostrando come queste culture agricole formano un continuum di ascendenza che rispecchia la geografia dell’Asia occidentale. Infine, il terzo studio ha rivelato che le antiche comunità mediterranee hanno conservato tracce delle loro diverse origini rimanendo, al tempo stesso, collegate tra loro da fenomeni migratori. (Agonb) Cdm 12:00.