Roma, 25 novembre 2022 (Agonb) – Gli esperti SISO (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche) mettono in guardia sui rischi causati dall’antibiotico-resistenza nelle infiammazioni della cornea. L’utilizzo eccessivo di colliri per la cura di congiuntiviti agevola la formazione di batteri super resistenti. Quello con maggiori livelli di resistenza alle principali classi di antibiotici usati in oftalmologia è lo Stafilococco. Si annoverano tra le cause dell’eccessivo impiego l’autoprescrizione o l’errata prescrizione fatta da medici generali e farmacisti. Frequentemente le congiuntiviti hanno un’origine virale e non batterica, perciò gli antibiotici sono del tutto inefficaci. Anche l’eccessivo e prolungato utilizzo dell’antibiotico fino ad una settimana prima dell’intervento e nel periodo post operatorio è una pratica scorretta. L’ideale sarebbe impiegarli solo nella fase post chirurgica e non a basso dosaggio, perché questo non fa che favorire l’insorgere delle resistenze. Secondo l’OMS, un altro fenomeno responsabile delle infezioni oculari è l’esposizione ai raggi ultravioletti non assorbiti dalla cornea, indebolendo così la superficie oculare, principale barriera contro i microbi. L’indebolimento favorisce l’aggressione di agenti patogeni che si annidano sulle lenti a contatto non pulite correttamente. Anche le polveri sottili contenenti biossido di zolfo e lo smog causano una risposta infiammatoria perché rendono più acido il film lacrimale che difende la cornea, rendendola più suscettibile all’attacco dei batteri. (Agonb) Anna Lavinia 9:00