Roma, 28 novembre 2022 (Agonb) – I ricercatori del Mount Sinai hanno fatto due importanti scoperte sul meccanismo con cui le cellule tumorali della vescica sventano gli attacchi del sistema immunitario. La ricerca, pubblicata su Cancer Cell, potrebbe portare a una nuova opzione terapeutica. Diversi inibitori del checkpoint immunitario sono stati approvati dalla Food and Drug Administration per il cancro alla vescica, ma si registrano risposte positive solo nel 20% dei pazienti.
Quando le persone si ammalano di cancro, un tipo di cellula immunitaria chiamata “cellula killer naturale” entra in azione per cercare di uccidere le cellule tumorali. Tuttavia, le cellule tumorali sono spesso in grado di sventarne gli attacchi. I ricercatori hanno riferito di aver trovato un sottoinsieme di cellule T CD8 che si adatta alle strategie di evasione del tumore appropriandosi di proprietà innate tradizionalmente attribuite alle cellule natural killer, offrendo una strategia per ridurre la capacità delle cellule tumorali di combatterle. Per creare ulteriori cellule killer, i ricercatori hanno dimostrato di poter indurre le cellule T CD8+ a esprimere una molecola nota come NKG2A sulla loro superficie, consentendo loro di comportarsi più come cellule natural killer. Questo studio ha dimostrato che NKG2A è associato a una migliore sopravvivenza e alla reattività a un’immunoterapia antitumorale nota come blocco del checkpoint PD-L1.
La seconda scoperta riguarda la capacità delle cellule tumorali di resistere alla terapia di blocco del checkpoint PD-L1. I ricercatori hanno notato che i tumori possono mantenere l’espressione di una proteina chiamata HLA-E sulla loro superficie che può resistere alle cellule T perché HLA-E si lega alla molecola NKG2A e disabilita la capacità delle cellule T di combattere. (Agonb) Cdm 12:00.