Roma, 23 dicembre 2022 (Agonb) – L’origine di Alzheimer e Parkinson potrebbe risiedere nello stesso meccanismo neurodegenerativo, per poi differenziarsi in seguito.
Ad avanzare questa ipotesi è uno studio realizzato da tre ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr, pubblicato sulla rivista IBRO Neuroscience Reports, che ha battezzato questo fenomeno neurodegenerativo “NES-Neurodegenerative Elderly Syndrome”, cioè Sindrome neurodegenerativa dell’anziano.
La NES è caratterizzata da tre stadi progressivi. Nella prima fase si può avere una progressiva perdita di neuroni produttori di noradrenalina e serotonina causata dal malfunzionamento della proteina alfa-sinucleina.
La seconda fase della NES, definita di compensazione, è caratterizzata da disfunzioni dei neuroni che sintetizzano il neuromodulatore dopamina e i cui sintomi sono ancora silenziosi grazie a a meccanismi compensatori che mantengono l’equilibrio delle diverse concentrazioni di neuromodulatori.
La terza fase è quella di biforcazione, in cui la noradrenalina e la serotonina non riescono più a compensare le disfunzioni dopaminergiche, e in cui la NES diventa Alzheimer se l’area dopaminergica maggiormente colpita è l’area tegmentale ventrale, deputata a gestire gli aspetti cognitivi e motivazionali, oppure diventa Parkinson se l’area più colpita è la substantia nigra pars compacta, addetta alla gestione degli aspetti motori. (Agonb) Etr 11:00.