Roma, 29 dicembre 2022 (Agonb) – Hanno studiato il microbiota orale – i microorganismi presenti all’interno della bocca dell’uomo – per ripercorrere l’evoluzione dello stile di vita dei nostri antenati vissuti nel Sud Italia tra 31.000 e 2.200 a.C: è il lavoro portato avanti da un team di ricercatori coordinati dall’Università di Padova, con il sostegno del programma STARS, e dall’Università di Firenze, pubblicato sulla rivista Nature Communications, al quale hanno collaborato anche colleghi delle università la “Sapienza” di Roma, Bologna, Siena e del Ministero della Cultura.
Gli scienziati hanno estratto il DNA antico da 76 campioni di tartaro dentario e sono riusciti a ricostruire l’antico microbiota orale di cacciatori-raccoglitori paleolitici (31.000- 11.000 a.C.) del nostro meridione e a confrontarlo con quello di campioni del Neolitico (6.200-4.000 a.C.) e dell’età del Rame (3.500-2.200 a.C.) provenienti dalle stesse aree geografiche.
Secondo lo studio, il microbiota orale – che gioca un ruolo fondamentale in numerosi processi fisiologici – varia in relazione ai cambiamenti nelle strategie di sopravvivenza: la composizione batterica, infatti, si adatta in maniera graduale e progressiva al nuovo sistema di sussistenza agricolo. I ricercatori hanno individuato due fasi, entrambe risalenti al Neolitico. Un primo cambiamento si registra tra il 6.200 e il 5.000 a.C., nei primi secoli della transizione all’agricoltura: il microbiota dei primi agricoltori mantiene molti aspetti del microbiota delle comunità di cacciatori-raccoglitori paleolitici con alcune specificità differenti. La seconda fase, con differenze molto marcate rispetto alle comunità paleolitiche, inizia nella seconda metà del Neolitico (4.500-3.500): le nuove specie di batteri nella cavità orale dei nostri antenati diventano preminenti, mentre quelle presenti nei campioni paleolitici tendono quasi a scomparire. (Agonb) Etr 10:00.