Roma, 12 gennaio 2023 (Agonb) – Il disturbo dell’occhio secco si caratterizza per l’incapacità dell’occhio di fornire un’adeguata lubrificazione. La causa è la mancanza di lacrime naturali. I trattamenti più utilizzati sono gocce che sostituiscono le lacrime naturali la cui efficacia è ridotta a circa il 10-15% dei pazienti. Evidenze scientifiche mostrano che le persone affette dalla malattia dell’occhio secco hanno anche maggiore probabilità di sviluppare lesioni alla cornea proprio per la mancanza di lubrificazione. Un team di ricercatori della Facoltà di Medicina della Washington University apre a nuove soluzioni che prevedono l’impiego delle cellule staminali. È stato scoperto che le proteine prodotte dalle cellule staminali sono in grado di rigenerare la cornea. Esse potranno essere impiegate non solo per il trattamento, ma anche per la prevenzione di tali lesioni. La ricerca scientifica, pubblicata negli Atti della National Academy of Sciences, ha riguardato l’analisi dei geni espressi dalla cornea di topi in diverse condizioni cliniche, non solo riferite alla malattia dell’occhio secco, ma anche del diabete. I ricercatori dell’Università di Washington riferiscono che, nei topi con malattia dell’occhio secco, la cornea ha attivato l’espressione del gene SPARC. Quanto più elevati sono i livelli di proteina SPARC maggiore è la probabilità di una migliore guarigione. Tra i geni che contribuiscono al mantenimento della cornea in un buono stato di salute, la proteina SPARC è il principale bersaglio terapeutico. (Agonb) Anna Lavinia 11:00