Roma, 16 gennaio 2023 (Agonb) – L’Onu sostiene che il buco dell’ozono si sta riducendo ed entro due decenni sarà praticamente chiuso. Gradualmente si ridurranno dunque ancora i rischi per le persone di essere esposti ai dannosi e pericolosi raggi ultravioletti del sole. Le date fissate per la possibile chiusura del buco presente nello strato di ozono che protegge la Terra sono il 2040 (quando si dovrebbe tornare a livelli prima del 1980) per gran parte del Pianeta, il 2045 per l’Artico e il 2066 per l’Antartide. A dare buoni frutti per la possibile chiusura del buco è l’applicazione del Protocollo di Montreal del 1987: allora i Paesi del mondo, comprendendo la pericolosità di alcune sostanze chimiche in grado di ridurre lo strato di ozono, decisero di vietarle. Grazie all’accordo oggi quasi il 99% di queste sostanze, come ad esempio i clorofluorocarburi (CFC) che un tempo venivano utilizzati in solventi e refrigeranti, non è più utilizzato. “Il nostro successo nell’eliminare gradualmente le sostanze chimiche che consumano ozono ci mostra cosa si può e si deve fare con urgenza per abbandonare i combustibili fossili, ridurre i gas serra e quindi limitare l’aumento della temperatura” ha ricordato Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). (Agonb) Gta 13:00