Roma, 26 gennaio 2023 (Agonb) – Un gruppo di scienziati dell’IFOM e dell’Università degli Studi di Milano ha individuato, negli stessi meccanismi molecolari che rendono invasive le cellule di carcinoma intraduttale mammario, la possibile chiave per rendere queste cellule più sensibili all’immunoterapia e per frenarne l’aggressività metastatica.
I risultati dello studio, condotto grazie al fondamentale sostegno di Fondazione AIRC, sono stati pubblicati su Nature Materials.
In circa il 70 per cento dei casi, non sarebbe necessario alcun tipo di intervento perché regredirebbero spontaneamente grazie al fatto che le cellule tumorali si sviluppano e proliferano all’interno dei confini del dotto della ghiandola mammaria, prevenendone l’espansione. Al momento però, non sono disponibili strumenti per prevedere se una paziente rientrerà in questa casistica e dunque, nel dubbio, viene sottoposta comunque a terapie che potrebbero essere evitate.
In un precedente studio del 2019, gli stessi ricercatori avevano scoperto che in quel 30 per cento di casi per i quali si sviluppano metastasi a distanza il tessuto tumorale solido può diventare fluido.
La ricerca attuale ha aggiunto un altro tassello, dimostrando che la capacità della cellula tumorale di passare da stato solido a fluido potrebbe costituire un potenziale terapeutico per combattere il tumore stesso. (Agonb) Etr 12:00.