Roma, 31 gennaio 2023 (Agonb) -Nitriti e nitrati si trovano naturalmente nell’acqua e nel suolo e sono comunemente ingeriti tramite acqua potabile e fonti alimentari, essendo anche usati come additivi per accrescere la durata di conservazione di alcuni cibi. Uno studio del del Nutritional Epidemiology Research Team (EREN-CRESS) di Inserm, INRAE, Cnam e Sorbonne Paris Nord University, pubblicato su PLOS Medicine, suggerisce un’associazione tra esposizione alimentare ai nitriti e rischio di diabete di tipo 2. Per lo studio i ricercatori hanno consultato i dati raccolti da 104.168 partecipanti nella potenziale coorte NutriNet-Santé, scoprendo che i partecipanti che riportavano una maggiore assunzione di nitriti in generale e in particolare da additivi alimentari e fonti non additive avevano un rischio maggiore di sviluppare la malattia. Non c’era invece alcuna associazione tra nitrati e rischio di diabete di tipo 2 e i risultati non hanno supportato alcun potenziale beneficio della dieta in termini di protezione contro il diabete di tipo 2. Lo studio presenta diversi limiti e sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare i risultati. Secondo gli autori, “questi risultati forniscono una nuova prova nel contesto delle attuali discussioni sulla necessità di una riduzione dell’uso di additivi nitriti nelle carni trasformate da parte dell’industria alimentare e potrebbero supportare la necessità di una migliore regolamentazione della contaminazione del suolo dai fertilizzanti. Nel frattempo, diverse autorità sanitarie pubbliche in tutto il mondo raccomandano già ai cittadini di limitare il consumo di alimenti contenenti additivi controversi, tra cui il nitrito di sodio”. (Agonb) Cdm 11:00