Roma, 3 febbraio 2023 (Agonb) – Sulla rivista Science Advances è stato pubblicato uno studio realizzato da un team della Facoltà di scienze mediche dell’Università di Kyushu che mostra il meccanismo attraverso cui il virus del morbillo può portare, anche diversi anni dopo aver contratto l’infezione, a un disturbo neurologico molto raro ma fatale: la panencefalite sclerosante subacuta. I ricercatori giapponesi affermano che il virus del morbillo, nella sua forma normale, non è in grado di infettare il sistema nervoso. Si limita ad attaccare le cellule immunitarie ed epiteliali, provocando febbre ed eruzioni cutanee. Tuttavia, quando il virus permane nel corpo umano per diverso tempo, può determinare mutazioni in una proteina specifica detta proteina di fusione, o proteina F. Essa è in grado di controllare il modo in cui i virus infettano le cellule. Le mutazioni della proteina F le permettono di unirsi con le sinapsi neurali e di infettare così il cervello. Il meccanismo di evoluzione dei virus a RNA come il morbillo che porta alle mutazioni è ancora sconosciuto. Un dato certo è che a determinare ciò che un virus può infettare è la tipologia di cellula o meglio le proteine presenti sulla sua superficie. Esse provocano una reazione che consente al virus di entrare nella cellula stessa, portando ad un’infezione. Gli scienziati hanno rilevato che le mutazioni interferiscono ed interagiscono tra loro dando vita a un fenomeno denominato “sociovirologia” di cui non si conosce ancora il meccanismo di funzionamento. (Agonb) Anna Lavinia 13:00