Roma, 8 febbraio 2023 (Agonb) – Da un nuovo studio a firma dell’Università della Florida, pubblicato su Frontiers in Microbiology, è emerso che piccole quantità di nanoparticelle d’argento, se combinate con una leggera dose di un comune antibiotico ad ampio spettro, risultano efficaci contro i batteri resistenti agli antibiotici. Si tratta di una scoperta molto importante. Basti pensare che, ogni anno, più di un milione di persone in tutto il mondo perde la vita a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. “Abbiamo scoperto che le nanoparticelle d’argento e gli aminoglicosidi, una comune classe di antibiotici ad ampio spettro, lavorano in sinergia – ha spiegato Daniel Czyż, autore senior dello studio e assistente professore nel dipartimento di microbiologia e scienze cellulari presso l’Istituto di scienze alimentari e agricole dell’Università della Florida -. Quando combinata con una piccola quantità di nanoparticelle d’argento, la dose di antibiotico necessaria per inibire i batteri è diminuita di 22 volte: questo vuol dire che le nanoparticelle rendono il farmaco molto più potente”. (Agonb) Des 14:00