Roma, 13 febbraio 2023 (Agonb) – Sono numerosi i fattori di rischio che aumentano le probabilità di essere colpiti da ictus: diabete, obesità, pressione alta, fumo, avanzamento dell’età ed anche l’elevata presenza di omocisteina nel sangue. Il direttore dell’UOC. Neurologia del Policlinico San Martino Irccs, Massimo Del Sette, ha dichiarato che elevati livelli di omocisteina comportano un ispessimento del rivestimento interno delle arterie. Chi soffre di iperomocisteinemia ha il 40% di possibilità in più di andare incontro ad un ictus rispetto a chi ha valori nella norma. L’alimentazione gioca un ruolo importante, contribuisce a mantenere bassi i livelli di questo amminoacido, riducendo il rischio dal 34% fino al 70%. Incidono sulle quantità di omocisteina nel sangue il fumo, l’alcol, la sedentarietà, l’elevata assunzione di caffeina, l’ipotiroidismo e l’insufficienza renale. Secondo gli studiosi, ben l’80% dei casi di ictus cerebrale potrebbero essere evitati agendo sui principali fattori di rischio e modificando le nostre scelte ed abitudini di vita. Soprattutto nell’alimentazione, il livello di omocisteina può essere abbassato assumendo alimenti ricchi di acido folico e vitamine B6 e B16 contenuti nel pesce, nella carne, nella frutta secca, nelle uova, nella frutta, nella verdura e nei latticini. Dal momento che il 50% della vitamina B6, B12 e dell’acido folico si perde con la bollitura del latte ed il 40% della vitamina B6 grigliando la carne, è consigliabile consumare i cibi crudi o cotti a bassa temperatura. (Agonb) Anna Lavinia 10:00