Roma, 2 marzo 2023 (Agonb) – Lo stile di vita, incluso l’isolamento sociale, è associato a fattori di rischio di neurodegenerazione, secondo un nuovo studio della McGill University pubblicato sulla rivista PLOS ONE. Nel lavoro, i ricercatori hanno studiato i dati di 502.506 partecipanti alla UK BioBank e 30.097 persone iscritte al Canadian Longitudinal Study of Aging. Entrambi gli studi avevano questionari che includevano domande sulla solitudine, la frequenza dell’interazione sociale e il supporto sociale.
Lo studio ha trovato una vasta gamma di associazioni tra fattori di rischio (potenzialmente modificabili) dell’Alzheimer e altre forme di demenza, incluse la solitudine e la mancanza di supporto sociale. Gli individui che fumavano di più, bevevano alcolici in modo eccessivo, sperimentavano disturbi del sonno e non partecipavano frequentemente ad attività fisiche da leggere a intense – tutti fattori di rischio noti per le malattie neurodegenerative – avevano maggiori probabilità di essere soli e privi di supporto sociale.
La conclusione alla quale sono giunti i ricercatori è che l’isolamento sociale, che può essere modificato più facilmente rispetto ai fattori genetici o di rischio per la salute, potrebbe essere un obiettivo promettente per l’azione clinica preventiva e gli interventi di politica sanitaria. “Dato l’impatto incerto delle misure di distanziamento sociale imposte da COVID-19 – precisano gli autori -, i nostri risultati sottolineano l’importanza di indagare sull’effetto multiscala dell’isolamento sociale per informare gli interventi di sanità pubblica per Alzheimer e altre forme di demenza”. (Agonb) Cdm 09:00.