Roma, 7 marzo 2023 (Agonb) – Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh e della Carnegie Mellon University ha condotto uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Medicine” per migliorare la mobilità del braccio e della mano in persone colpite da ictus. Fino ad oggi, nessuna terapia è risultata efficace per il trattamento della paralisi conseguente all’ictus che si manifesta circa sei mesi dopo l’evento (la cosiddetta fase cronica). L’obiettivo della ricerca è consentire ai pazienti il normale svolgimento di attività quotidiane come scrivere, mangiare e vestirsi. Le complicanze motorie possono essere debilitanti, impedendo lo svolgimento di una normale vita sociale e professionale possono infatti causare anche l’isolamento della persona. I ricercatori hanno creato una neurotecnologia composta da elettrodi metallici impiantati nel collo che stimolano elettricamente specifiche regioni del midollo spinale consentendo ai pazienti di aprire e chiudere completamente il pugno, sollevare il braccio sopra la testa o usare una forchetta e un coltello. Dopo alcune settimane di utilizzo, si è osservato che alcuni dei miglioramenti, che non sarebbero stati possibili senza la stimolazione, persistono anche quando la stimolazione viene interrotta. Questo suggerisce che la neurotecnologia può essere utilizzata sia come strumento di assistenza, ma anche come metodo per il recupero della mobilità dell’arto superiore e della mano. La stimolazione è assistiva perché attiva la risposta muscolare solo quando il paziente cerca di muoversi. (Agonb) Anna Lavinia 10:00