Roma, 8 marzo 2023 (Agonb) – La fotografia dell’Italia è quella di un Paese sempre più vecchio, con le nascite al minimo storico e un’età media che dal 2011 è cresciuta di tre anni. Ecco, allora, che diventa necessario “adeguare il sistema di welfare e di assistenza socio-sanitaria in base ai nuovi bisogni sanitari e sociali”. Sono le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione del seminario ‘La transizione assistenziale tra rete ospedaliera e servizi territoriali’, organizzato a Roma dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere). Schillaci ha ricordato che “l’Italia è tra gli Stati europei con maggiore longevità con i suoi 13,8 milioni di over 65” e che si va verso un ulteriore invecchiamento della popolazione. “Secondo le stime, nel 2050 un italiano su tre avrà più di 65 anni, mentre la quota degli ultra 75enni passerà dall’attuale 22,4% al 29%”. Longevità sì, ma anche inevitabili problemi di salute con il passare del tempo. Quindi, ha evidenziato il ministro, “i bisogni assistenziali legati alla terza età devono diventare un tema centrale nei prossimi anni”. “Siamo convinti che management e istituzioni, insieme, possano riuscire a ‘rimettere al centro l’anziano’, sperimentando e promuovendo politiche e modelli di servizi avanzati e innovativi capaci di costruire una visione di salute e sanità sostenibile, in grado di dare risposte di dignità a tutti i cittadini” ha dichiarato Paolo Petralia, vicepresidente vicario di Fiaso. (Agonb) Des 10:00