Roma, 22 marzo 2023 (Agonb) – Importante scoperta tutta italiana che mira a far luce sulla leucemia mieloide acuta. Uno studio realizzato dai ricercatori dell’Irccs Ospedale San Raffaele, Sr-Tiget e Università Vita-Salute San Raffaele, con il sostegno di Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro, e pubblicato su Nature Communications ha permesso di individuare una rara popolazione di cellule staminali responsabili delle ricadute nella leucemia mieloide acuta, patologia aggressiva che colpisce con maggiore probabilità persone sopra i 60 anni. Grazie al risultato raggiunto attraverso innovative tecniche di sequenziamento del RNA e nuovi approcci bioinformatici, fin dal momento della diagnosi sarà possibile determinare quali pazienti potranno sottoporsi a chemioterapia e quali hanno bisogno di un altro tipo di trattamento basato su farmaci epigenetici e mirati. “Siamo partiti dai campioni clinici seriali (cioè analizzati alla diagnosi, lungo il percorso di terapia e alla ricaduta) di 13 pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) conservati nella Biobanca dell’Ospedale San Raffaele e li abbiamo analizzati con una tecnologia innovativa, chiamata sequenziamento dell’RNA a livello di singole cellule (scRNAseq) che ha permesso di ottenere i livelli di espressione di migliaia di geni per ogni singola cellula (il loro trascrittoma)” ha spiegato Matteo Naldini, ricercatore del SR-Tiget e primo autore dello studio. “Per la prima volta abbiamo descritto in modo molto approfondito gli effetti della chemioterapia sulle cellule leucemiche che erano altamente eterogenee: alcune morivano, altre proliferavano e altre ancora ricadevano in un profondo stato di quiescenza” ha aggiunto il professor Bernhard Gentner, fino a poco tempo fa responsabile del Laboratorio di cellule staminali e leucemia dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica e ora docente presso l’Università di Losanna. (Agonb) Des 14:00