Roma, 3 maggio 2023 (Agenbio) – Fare luce sui disturbi causati dal Covid anche a distanza di tempo dal contagio. È questo uno degli obiettivi che s’intende perseguire in ambito scientifico, dal momento che mancano ancora risposte definitive. Novità su quello che è ormai noto come Long Covid arrivano proprio dall’Italia, grazie a uno studio dell’Università di Trieste pubblicato sulla rivista Scientific Reports, della linea editoriale Nature. Nel dettaglio, è emerso che nei pazienti affetti da Long Covid con deficit cognitivi si registra un’importante alterazione della perfusione cerebrale con un inadeguato apporto di sangue al cervello. La ricerca ha preso in esame 24 pazienti con un’età media di 53 anni (15 donne e nove uomini) che manifestavano persistenti disturbi cognitivi dopo aver avuto il Covid: di qui la scoperta della diminuzione del flusso sanguigno nel cervello. Nello specifico, le zone del cervello più colpite sono risultate la corteccia frontale, parietale e temporale. (Agenbio) Des 14:00