Roma, 8 maggio 2023 (Agenbio) – Più si è esposti a un forte inquinamento dell’aria, più c’è il rischio di aritmia. A dircelo è un nuovo studio pubblicato da ricercatori internazionali sul Canadian Medical Association Journal. Gli esperti hanno analizzato le condizioni di 322 città cinesi concentrandosi sulle aritmie comuni, la fibrillazione atriale e il flutter atriale, che possono evolvere in malattie cardiache più gravi e che già oggi colpiscono circa 59,7 milioni di persone a livello globale. “Abbiamo scoperto che l’esposizione acuta all’inquinamento dell’aria era associata a un aumento del rischio di aritmia sintomatica” ha spiegato Renjie Chen della Fudan University di Shanghai. “I rischi si sono verificati nelle prime ore dopo l’esposizione e potevano persistere per 24 ore. Le relazioni esposizione-risposta tra 6 inquinanti e 4 sottotipi di aritmie erano lineari” e dunque al crescere dell’inquinamento aumenta il rischio di aritmie in maniera immediata. Inoltre “alcune evidenze hanno indicato che l’inquinamento altera le attività elettrofisiologiche cardiache inducendo stress ossidativo e infiammazione, compromettendo la funzione nervosa autonoma” precisano i ricercatori sottolineando la necessità di proteggere le persone a rischio in caso di forte smog. (Agenbio) Gta 13:00