Roma, 9 maggio 2023 (Agenbio) – Mangiare fritti potrebbe ripercuotersi negativamente sulla salute mentale. A sostenerlo è uno studio realizzato in Cina dagli studiosi della Zhejiang University, secondo cui il consumo frequente di cibi fritti, soprattutto patatine, potrebbe favorire ansia e disturbi depressivi, aumentando il rischio rispettivamente del 12% e del 7%. A risentirne sarebbero maggiormente i consumatori maschi e più giovani.
Secondo gli studiosi, l’esposizione cronica all’acrilammide, un sottoprodotto del processo di frittura di cui sono ricchi i cibi fritti, induce disturbi nel metabolismo degli sfingolipidi e dei fosfolipidi, grassi importanti nello sviluppo di sintomi ansiosi e depressivi.
Inoltre, dalla ricerca è emerso che l’acrilammide promuove lo stress ossidativo con formazione di radicali liberi che contribuiscono all’insorgere dei sintomi di ansia e depressione, provocando neuroinfiammazione cerebrale. (Agenbio) Etr 11:00.