Roma, 12 maggio 2023 (Agenbio) – Una dieta ricca di vitamina A o dei suoi analoghi può aiutare a ridurre il rischio di pancreatiti durante il trattamento chemioterapico in bambini e giovani adulti con leucemia linfoblastica acuta. È quanto emerge da uno studio della Stanford University e del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center pubblicato su Science Translational Medicine.
Per le persone con leucemia linfoblastica acuta, il trattamento con l’enzima asparaginasi aiuta a far morire di fame le cellule tumorali riducendo la quantità di asparagina circolante nel sangue, di cui le cellule tumorali hanno bisogno ma che non possono produrre da sole. Il farmaco, spesso usato in combinazione con altre chemioterapie, viene somministrato tramite iniezione in una vena, muscolo o sotto la pelle. Tuttavia, si stima che dal 2% al 10% degli utilizzatori di asparaginasi sviluppi un’infiammazione del pancreas in reazione al trattamento. Per un terzo di queste persone, i sintomi possono essere gravi.
Il team ha perciò sviluppato analisi predittive utilizzando oltre 100 milioni di informazioni che comprendono dati di espressione genica, dati di piccole molecole e cartelle cliniche elettroniche per comprendere meglio i meccanismi che guidano la pancreatite associata all’asparaginasi. Ciò che i ricercatori hanno scoperto è che solo l’1,4% dei pazienti trattati con asparaginasi sviluppava pancreatite quando assumeva anche vitamina A, in contrasto con il 3,4% dei pazienti che non lo assumeva. L’uso concomitante di vitamina A è correlato con una riduzione del 60% del rischio. (Agenbio) Cdm 10:00.