Roma, 31 maggio 2023 (Agenbio) – La realtà non è come appare ma risponde alle tracce visive, rimaste impresse nel cervello, di ciò che il nostro sguardo ha incontrato poco prima.
È quanto emerge da una ricerca realizzata da Michele Fornaciai, Irene Togoli e Domenica Bueti della Scuola internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience.
Secondo gli autori dello studio, questo fenomeno è dovuto alla discrepanza tra le limitate risorse computazionali del cervello e la sovrabbondanza di stimoli che bombardano i nostri sensi e serve a semplificare la realtà. Questa distorsione percettiva, o bias, riflette il bisogno del cervello di trovare regolarità nel mondo esterno, rendendolo più prevedibile e così più facile da gestire.
Per analizzare il fenomeno, il team di ricerca ha chiesto a un gruppo di volontari di osservare sullo schermo di un computer gruppi di punti bianchi e neri presentati in brevissima sequenza. Gli studiosi hanno potuto così constatare che la percezione dei partecipanti era effettivamente condizionata dalle immagini già viste.
Le evidenze riscontrate hanno messo in rilievo anche che questa percezione illusoria è generata dai neuroni visivi che combinano le informazioni sensoriali presenti con una traccia di informazioni passate. (Agenbio) Etr 10:00.