Roma, 9 giugno 2023 (Agenbio) – Un team del Garvan Institute of Medical Research di Sydney ha scoperto un gruppo di cellule cerebrali che vede l’appetito aumentare quando c’è un surplus prolungato di energia nel corpo, come l’accumulo di grasso in eccesso nell’obesità. Il team ha scoperto che queste cellule non solo producevano la molecola NPY che stimola l’appetito, ma in realtà rendevano il cervello più sensibile alla molecola, aumentando ancora di più l’appetito.
“Queste cellule danno il via a cambiamenti nel cervello che lo rendono più sensibile anche a bassi livelli di NPY quando c’è un surplus di energia nel corpo sotto forma di grasso in eccesso, guidando l’appetito durante l’obesità – spiega il professor Herbert Herzog, autore senior dello studio -. Quando l’energia che consumiamo è inferiore all’energia che spendiamo, il nostro cervello produce livelli più elevati di NPY. Quando la nostra assunzione di energia supera la nostra spesa, i livelli di NPY diminuiscono e ci sentiamo meno affamati. Tuttavia, quando c’è un surplus energetico prolungato, come come grasso corporeo in eccesso nell’obesità, l’NPY continua a stimolare l’appetito anche a livelli bassi”.
I ricercatori hanno studiato i neuroni che producevano NPY e hanno scoperto che, sorprendentemente, il 15% di essi era diverso: non interrompevano la produzione di NPY durante l’obesità. Questa scoperta apre la possibilità di bloccare i recettori aggiuntivi e più sensibilizzati per NPY come nuovo approccio allo sviluppo di farmaci anti-obesità. (Agenbio) Cdm 10:00.