Roma, 21 giugno 2023 (Agenbio) – I batteri intestinali alterati possono costituire un segno precoce della malattia di Alzheimer. Ad affermarlo, attraverso uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, sono stati i ricercatori della Washington University School of Medicine di Saint Louis. Secondo quanto evidenziato dagli esperti, i batteri che vivono nell’intestino cambiano prima che insorgano i sintomi dell’Alzheimer, per cui questa scoperta potrebbe portare a diagnosi o trattamenti per l’Alzheimer che colpiscono il microbioma intestinale. “Non sappiamo ancora se è l’intestino a influenzare il cervello o viceversa, ma in entrambi i casi questa associazione è preziosa” ha commentato il coautore dello studio Gautam Dantas. Un’analisi ha rivelato che le persone sane e le persone con malattia di Alzheimer preclinica hanno batteri intestinali notevolmente diversi, nonostante mangino sostanzialmente le stesse cose. “L’aspetto positivo dell’utilizzo del microbioma intestinale come strumento di screening è la sua semplicità – ha aggiunto Beau Ances, un altro autore dello studio -. Un giorno le persone potrebbero essere in grado di fornire un campione di feci e scoprire se sono a maggior rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer”. (Agenbio) Des 13:00