Roma, 26 giugno 2023 (Agenbio) – Grazie a uno studio realizzato da un team di ricerca dell’Istituto di genetica e biofisica Adriano Buzzati-Traverso del Cnr, è stato possibile identificare una vulnerabilità nel metabolismo delle cellule tumorali di carcinomi papillari e anaplastici tiroidei con una mutazione nell’oncogene BRAF. Questo oncogene è responsabile della produzione di un enzima che controlla la proliferazione cellulare.
«Partendo dall’analisi di diversi set di dati ‘omici’, provenienti cioè da esperimenti di genomica, trascrittomica, epigenomica, metagenomica, metabolomica e proteomica, disponibili nelle banche dati pubbliche, – spiegano Marianna Aprile e Simona Cataldi, prime due autrici dell’articolo pubblicato sulla rivista British Journal of Cancer – abbiamo identificato un insieme di geni coinvolti in processi metabolici e attivati in maniera anomala in questi tipi di tumori. Inoltre, abbiamo valutato, in diversi tipi di cellule in coltura, la possibilità di utilizzare i prodotti di tali geni come possibili nuovi bersagli molecolari».
«Basandoci sulla strategia ‘drug-repositioning’, ossia il riposizionamento di farmaci già approvati per nuove applicazioni terapeutiche, – spiega Valerio Costa, coordinatore del Cnr-Igb – abbiamo verificato che la combinazione tra inibitori della proteina B-RAF mutata (BRAFi), attualmente in uso per il trattamento di tumori tiroidei anaplastici, e il diclofenac, un anti-infiammatorio non steroideo, è in grado di rallentare il metabolismo e la proliferazione delle cellule tumorali». (Agenbio) Etr 10:00.