Roma, 28 giugno 2023 (Agenbio) – Un team di ricercatori di diverse Università australiane (University of Technology Sydney, Western Sydney University, Urmia University, Islamic Azad University, University of Comilla e Queensland University of Technology) ha condotto uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Physics of Fluids, sullo stanziamento di microplastiche nelle vie respiratorie superiori umane. Dai dati raccolti attraverso un modello di fluidodinamica computazionale, con cui è possibile analizzare il trasporto e il deposito delle microplastiche nel naso e nella parte posteriore della gola, è emersa la gravità della situazione. Ogni settimana vengono inalate milioni di tonnellate di particelle di plastica presenti nell’acqua, nell’aria e nel suolo rilasciate con la degradazione dei rifiuti, contenenti sostanze inquinanti e tossiche: lo studio riporta il dato di circa 16,2 frammenti l’ora, l’equivalente di una carta di credito nell’arco di una settimana. Uno degli autori dello studio, YuanTong Gu, ha dichiarato che i risultati della ricerca rendono più consapevoli dei potenziali rischi per la salute, spingono verso la prevenzione e fanno luce sui possibili trattamenti delle malattie respiratorie. La ricerca riporta la presenza di microplastiche in specifici punti caldi della cavità nasale, nell’orofaringe e nella parte posteriore della gola. Gli scienziati ritengono che l’accumulo in tali punti sia dovuto alla forma anatomica irregolare e asimmetrica delle vie aeree superiori e alla grandezza delle microparticelle. (Agenbio) Anna Lavinia 10:00