Roma, 12 luglio 2023 (Agenbio) – L’accumulo nel mesencefalo di una particolare proteina coinvolta nella malattia di Parkinson determina un declino cognitivo progressivo simile alla demenza, che non si manifesta invece se la patologia ha origine nell’ippocampo. Lo hanno scoperto ricercatori del Cnr-Ibbc in collaborazione con Tigem, Irccs San Raffaele e Università Cattolica, che hanno riportato i risultati su Nature Parkinson’s disease NPJ. Sottoposta a test l’ipotesi che la progressione dai primi disturbi della memoria alla demenza possa essere regolata dal sito cerebrale di origine dell’α-sinucleinopatia, malattia associata al peggioramento dei deficit neurologici e all’accumulo anormale della proteina α-sinucleina nel sistema nervoso. “Abbiamo osservato che quando l’α-sinucleinopatia ha origine nell’ippocampo provoca l’insorgenza precoce di specifici difetti di memoria e sinaptici – ha spiegato Elvira De Leonibus, ricercatrice del Cnr-Ibbc -; tuttavia, questi sintomi cognitivi rimangono stabili per mesi e non si associano a neurodegenerazione. Al contrario, quando l’α-sinucleinopatia ha origine nel mesencefalo provoca deficit sensomotori precoci, seguiti, mesi dopo, da un’insorgenza tardiva di deficit di memoria dipendenti dall’ippocampo. Si evidenzia, dunque, un quadro di compromissione comportamentale generalizzata”. (Agenbio) Cdm 10:00