Roma, 12 luglio 2023 (Agenbio) – Il carcinoma tiroideo è la più frequente neoplasia a carico del sistema endocrino ed è caratterizzato da un’elevata eterogeneità, istologica e molecolare. Un gruppo di ricerca dell’Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli ha condotto uno studio che ha identificato una vulnerabilità nel metabolismo delle cellule tumorali di carcinomi papillari e anaplastici tiroidei con una mutazione nell’oncogene BRAF, responsabile della produzione di un enzima che controlla la proliferazione cellulare. Quelle mutazioni determinano in genere una maggiore aggressività e una ridotta risposta alla terapia farmacologica. “Partendo dall’analisi di diversi set di dati ‘omici’, provenienti cioè da esperimenti di genomica, trascrittomica, epigenomica, metagenomica, metabolomica e proteomica, disponibili nelle banche dati pubbliche – spiegano Marianna Aprile e Simona Cataldi, prime due autrici dell’articolo -, abbiamo identificato un insieme di geni coinvolti in processi metabolici e attivati in maniera anomala in questi tipi di tumori. Inoltre, abbiamo valutato, in diversi tipi di cellule in coltura, la possibilità di utilizzare i prodotti di tali geni come possibili nuovi bersagli molecolari”. I risultati di questo studio potrebbero quindi avere particolare rilevanza per il trattamento di queste forme di cancro, tramite l’utilizzo combinato di farmaci in grado di bloccare in maniera selettiva la proliferazione e di modulare i processi metabolici delle cellule tumorali. (Agenbio) Cdm 12:00