Anche durante questa estate l’esposizione dei lavoratori a temperature elevate sta contribuendo a creare disagi e infortuni nei luoghi di lavoro che in alcuni casi sono risultati anche mortali. Infortuni avvenuti in varie parti d’Italia, da nord a sud – isole comprese- che purtroppo si sono estesi oltre le zone tipicamente caratterizzate dalle temperature più elevate, e hanno toccato molti settori lavorativi, non solo quelli considerati a maggior rischio come l’agricoltura e le costruzioni, e hanno coinvolto lavoratori stranieri e italiani.
Al tema è dedicato il progetto “Worklimate 2.0” (https://www.worklimate.it/), coordinato da Consiglio nazionale delle ricerche attraverso l’Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe) e INAIL, con il contributo di altri partner. L’obiettivo generale del progetto, iniziato il 15 maggio 2023, è quello di valorizzare e approfondire le conoscenze acquisite relativamente agli impatti delle temperature estreme sulla salute, sicurezza e produttività aziendale, migliorando e implementando strumenti e strategie di intervento già disponibili e dedicate a vari settori lavorativi oltre che sviluppando nuove soluzioni tecnologiche, informative e formative per una migliore azione di prevenzione e gestione del rischio a livello aziendale di utilità per i lavoratori, le figure della prevenzione (RSPP, RLS, DL e MC) e i datori di lavoro.
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