Roma, 28 luglio 2023 (Agenbio) – Un nuovo studio, al quale hanno partecipato l’Università di Berna, l’Inselspital Bern e l’Università del Connecticut (USA), ha scoperto un punto debole nelle cellule tumorali della prostata. Si tratta dello spliceosoma minore che, attivato dalle cellule tumorali, collabora alla proliferazione cellulare incontrollata.
«Abbiamo esaminato più da vicino una certa macchina molecolare chiamata spliceosoma, che svolge un ruolo importante nella traduzione dei geni in proteine. In questo processo - spiegano i ricercatori – lo spliceosoma separa le parti del gene che non sono necessarie per la produzione della proteina e fonde le altre parti. Siamo riusciti, così, a dimostrare che un componente specifico dello spliceosoma minore è significativamente aumentato nel carcinoma prostatico avanzato».
Secondo gli autori della ricerca, i risultati ottenuti rappresentano un punto di svolta nello sviluppo di terapie combinate più efficaci e mirate per tumori come il cancro alla prostata e altri tipi di cancro. (Agenbio) Etr 13:00.