Roma, 28 luglio 2023 (Agenbio) – Secondo uno studio pubblicato dalle Università di Montevideo e Londra e dal Center for Genomic Medicine di Boston e dal Broad Institute di Cambridge, esiste una predisposizione genetica alla siesta, che al contempo sembra essere associata a un maggior sviluppo cerebrale e a un ridotto rischio di malattia di Alzheimer.
La ricerca ha coinvolto circa 500mila donne e uomini tra i 40 e i 69 anni, che sono stati prima valutati con studi GWAS, cioè di associazione genome-wide che valuta tutte le variazioni geniche tra gli individui in esame, correlandole alle differenze di alcuni tratti particolari. Successivamente, sono stati sottoposti ad imaging cerebrale ed è risultato che la predisposizione genetica al pisolino pomeridiano era associata a un volume cerebrale totale maggiore di 15,80 cm3. Questa evidenza, secondo gli autori dello studio, potrebbe suggerire che regolari sonnellini diurni forniscono una certa protezione contro la neurodegenerazione, compensando la carenza di sonno notturno.
I benefici cerebrali si evidenziano con una siesta compresa fra 5 e 15 minuti e possono protrarsi fino a 1 o 3 ore dopo il sonnellino pomeridiano. Se la siesta supera mezz’ora invece si osserva un transitorio deterioramento delle performance cognitive. (Agenbio) Etr 11:00.