Un nuovo ritrovamento archeologico a Selinunte, sito della provincia di Trapani, conferma l’immensa storia e cultura della Sicilia
Roma, 30 luglio 2023 (Agenbio) – La Sicilia continua ad arricchire il suo patrimonio culturale regalandoci numerose sorprese: una tra queste è la recente scoperta archeologica a Selinunte, città che vanta il parco archeologico più esteso d’Europa. Questa era un’antica città siceliota fondata nel 650 a.C. ed era la colonia greca più occidentale della Sicilia, identificata con l’odierna Trapani. Durante dei lavori di disboscamento e ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, sotto la sabbia e la vegetazione, è stata rinvenuta una struttura lunga 15 metri e quattro filari di blocchi di circa 1,80 metri. Il ritrovamento è avvenuto a pochissima distanza da quella che era la darsena collegata al mare.
Linda Adorno, responsabile della sorveglianza dei lavori, vedendo l’angolo di un blocco che era emerso inizialmente, ha percepito sin da subito il valore del reperto e ha garantito che fosse portato alla luce il resto della struttura anche grazie al contributo di studenti dell’Università di Palermo e di collaboratori scientifici.
Il presidente della regione siciliana Renato Schifani ha annunciato la notizia e ha commentato con entusiasmo: «Appena pochi giorni dopo il ritrovamento a Segesta, arriva un’altra scoperta che conferma la Sicilia un inesauribile giacimento di reperti che contribuiscono a ricostruire una storia millenaria gloriosa e figlia di scambi culturali e economici incessanti. È il patrimonio di cui siamo eredi e orgogliosi portatori, ma anche custodi. Per questo abbiamo la responsabilità di riscoprirlo, di studiarlo e di proporlo alle nuove generazioni.»
Probabilmente l’imponente architettura costituiva una parte di uno dei due porti della ex colonia di Megara iblea, punto strategico per il commercio del Mediterraneo. Tuttavia, non si hanno ancora abbastanza fonti per parlare con chiarezza. La costruzione non viene mai nominata nelle descrizioni dei viaggiatori dell’XVIII e del XIX secolo, ragione per la quale si presuppone sia stata distrutta o coperta in un tempo remoto. È per questo che l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha annunciato:
«Siamo sempre più certi che bisogna sostenere nuove missioni di scavo, e Selinunte sarà tra le priorità: il nostro impegno è quello di riportarla alla luce nella sua complessità e interezza»
La posizione della struttura sulla sponda occidentale del Gorgo Cottone indicherebbe un collegamento con il traffico navale del porto orientale: potrebbe essere una struttura di contenimento sul fiume, le pareti di una darsena per le barche o addirittura la base di un ponte sul fiume, tutte ipotesi avanzate dagli archeologi in attesa di studi più approfonditi. Inoltre, Dieter Mertens, direttore dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, ha confermato che si tratta di una parte integrante dell’impianto urbano della città greca. Dunque, il ritrovamento di questa maestosa costruzione ha suscitato un grandissimo interesse e potrebbe rivoluzionare la conoscenza della topografia della città di Selinunte. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30