Roma, 4 agosto 2023 (Agenbio) – Per le donne di età superiore ai 65 anni che non si sono mai sottoposte a un test del papillomavirus umano (HPV) ad alto rischio, un intervento di screening di “recupero” può migliorare la prevenzione del cancro cervicale rilevando più lesioni precancerose cervicali rispetto alle donne a cui non è stato offerto lo screening: è quanto emerge da uno studio della University Research Clinic for Cancer Screening, Randers Regional Hospital, Danimarca, pubblicato su PLOS Medicine. Il test del papillomavirus umano ad alto rischio sta sostituendo la citologia come test primario di screening del cancro cervicale nella maggior parte dei paesi, ma molte donne di età superiore ai 65 anni non si sono mai sottoposte a un test HPV. Nello studio, oltre 33mila donne sono state assegnate a un gruppo di controllo in cui non hanno ricevuto alcun invito allo screening ma hanno avuto l’opportunità di raccogliere un campione di citologia cervicale. I tassi di diagnosi di neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN) di grado due o peggiore (CIN2+) sono stati monitorati per almeno 13 mesi. Il tasso di rilevazione di CIN2+ è stato di 3,9 casi per 1.000 donne ammissibili nel gruppo di intervento rispetto a 0,3 casi per 1.000 donne ammissibili nel gruppo di controllo. Lo studio ha anche dimostrato che le donne che non sono state sufficientemente sottoposte a screening all’età di 50-64 anni avevano una prevalenza di HPV più elevata e tendevano a ricevere più lesioni CIN2+ diagnosticate rispetto alle donne sufficientemente sottoposte a screening. (Agenbio) Cdm 11:00