Roma, 14 agosto 2023 (Agenbio) – Ogni estate che si rispetti ha il suo tormentone. Anche in questa la musica ha regalato le sue colonne sonore, talmente potenti da entrare in testa anche se magari inizialmente non ci hanno convinto appieno. Queste canzoni sono effettivamente parecchio orecchiabili, le ascoltiamo e sembra quasi che per qualche mese non se ne riesca proprio a fare a meno prima di dimenticarle finalmente e relegarle in un apposito archivio che contiene pure tutte le altre precedenti. Ma c’è un fondamento scientifico dietro tutto ciò? Sì, secondo la scienza anglosassone che etichetta questo fenomeno come earworm ovvero ‘tarlo delle orecchie’, anche noto come ‘prurito cognitivo’. Sull’argomento è intervenuto Stefano Cappa, professore di Neurologia all’Istituto universitario di studi superiori (Iuss) di Pavia: “È un fenomeno molto comune, che si verifica anche per i tormentoni estivi, quando non riusciamo a toglierci dalla mente una canzone o un motivetto, che arriva anche a dare fastidio. Un fenomeno legato a meccanismi cerebrali, che sono poi gli stessi coinvolti, anche se in misura diversa, in tante malattie neurologiche”. (Agenbio) Des 11:00