Lingiardi prova a spiegarla attraverso un viaggio per capire come mai “ogni notte accade un magnifico evento neurologico e psicologico” fuori dalla nostra volontà
Roma, 30 settembre 2023 (AgOnb) – Cosa c’è di più rivoluzionario, sincero e salvifico dei sogni? Mentre sogniamo ripariamo traumi, produciamo informazioni, ripercorriamo la memoria ma soprattutto siamo liberi. Senza costrizioni, senza confini e senza nemmeno volerlo, sogniamo.
Questi naturali fenomeni psichici hanno portato ad un’enormità d’ispirazioni, la letteratura è piena di atti creativi silenti di giorno che di notte si accendono dando vita ad invenzioni incredibili. Dai resti dei sogni sono nate creazioni eccezionali come la tavola periodica degli elementi, un capolavoro della letteratura inglese quale Frankenstein e la celebre canzone Yesterday apparsa in sogno a Paul McCartney.
Nel corso del tempo, illustri studiosi hanno spiegato come il nostro inconscio, dopo aver cercato invano di attirare la nostra attenzione durante la giornata, decide di manifestarsi autonomamente ed autenticamente nel cuore della notte. Nella vita onirica sono ribaltate completamente tutte le regole della natura umana: possiamo volare, andare avanti ed indietro nel tempo, incontrare persone morte e sentire la voce degli animali. Il sonno custodisce il sogno, il nostro ultimo spazio di libertà.
A cosa servono e cosa rappresentano – direbbero gli psicologi – se la maggior parte delle volte al risveglio li dimentichiamo? Chi sono le persone sconosciute che talvolta li popolano? Scientificamente quali sono i circuiti neuronali coinvolti? Con un resoconto dettagliato, lo psichiatra e psicoanalista autore di questo viaggio onirico scandaglia studi, teorici e pazienti per riaffermare (se mai ce ne fosse bisogno) l’unicità e la preziosità dei nostri sogni. Anche Wilfred Bion, nelle Note sulla teoria della schizofrenia sottolinea come il sogno sia un imprescindibile garante della salute mentale.
Se pensiamo però che i sogni siano una questione privata e individuale ci stiamo sbagliando, l’inconscio è anche un laboratorio collettivo. Gli incubi che l’intera società vive durante momenti difficili (guerre, lockdown, emergenze climatiche) si uniscono nei sogni del singolo e diventano un atto politico, un veicolo per creare dinamiche collettive.
Così come Penelope, la più grande sognatrice dell’Odissea, ha chiesto aiuto a suo marito – nelle vesti di mendicante – per l’interpretazione di un sogno, al risveglio il sognatore ha bisogno di un ascoltatore, qualcuno che lo aiuti ad interpretare la sua esperienza onirica.
Dai sogni alla Smorfia il passo è breve. Lo è ancora di più se si pensa che a Napoli, le parole sonno e sogno s’incontrano in unico termine, suonno. Non sempre però se dormiamo sogniamo e viceversa, a volte sogniamo ad occhi aperti, senza dormire. È questa quella che curiosamente si definisce “la malattia dei sognatori” ovvero il maladaptive daydreaming. Un disturbo da fantasia compulsiva, in cui le persone sognano in modo intenso e vivido mentre sono svegli.
Tutto sommato, conosciamo ancora ben poco dei sogni ma quel poco che sappiamo è che ci aiutano a vivere. A dirla con Lingiardi “ogni notte accade un magnifico evento neurologico e psicologico” fuori dalla nostra volontà: sogniamo. Prima però occorre dormire. Questa è un’altra questione, una battaglia da intraprendere quando si spegne la luce, solo allora il sognatore o la sognatrice incontreranno un’altra esperienza di sé. Chi incontreremo stanotte? (AgOnb) Anna Lavinia 9:00