“Nella guerra determinazione, nella sconfitta resistenza, nella vittoria magnanimità, nella pace benevolenza” soleva dire Winston Churchill. Abbiamo dovuto, nostro malgrado, affrontare la “guerra” mossa contro FNOB da un gruppo di colleghi che intendeva assumere il controllo di gestione della Federazione, col metodo del trasformismo, ossia venendo meno ai doveri di lealtà e di coerenza politica ed elettorale. Colleghi, si badi bene, candidati e successivamente eletti in una lista (“Biologi per il Rinnovamento”) di cui avevano successivamente disconosciuto l’appartenenza. Ho più volte ribadito che tutti gli organismi elettivi, ossia selezionati attraverso il voto espresso dagli aventi diritto, sono legati, moralmente e concretamente, al mandato democraticamente ricevuto.
Chi viola quel legame, sancito dalla libera scelta degli elettori, perde ogni legittimazione a governare in quanto si è volontariamente privato del consenso che gli è stato tributato. Senza coerenza e rispetto per le scelte dell’elettorato, costui si trasforma in un “abusivo” che pretende di agire senza alcuna norma morale e di legittimità. La regola democratica, giusto per rimarcarlo, ha vincoli etici che non possono essere aggirati da chi assume la responsabilità di reggere il timone di un consesso elettivo. In base a questo elementare ragionamento ho denunciato a tutti i Biologi Italiani la manovra sotterranea ordita per l’arrivismo di coloro che erano venuti meno alle leggi della democrazia elettiva e come tali si erano rivelati indegni di poter rappresentare quanti pure li avevano scelti nel gran segreto dell’urna. Un discorso elementare e lineare, il nostro, che invocava principi di coerenza e di trasparenza senza i quali tutto sarebbe diventato un continuo e torbido compromesso, assumendo finalità ed interessi particolari oltre che personali. Siamo riusciti ad uscire dallo stallo nel quale quel gruppo aveva relegato il Comitato Centrale che è l’organismo attraverso il quale si decide l’azione politico amministrativa-della FNOB e se ne indirizzano le azioni volte al buon governo della categoria. Tutto questo da oggi verrà consegnato al passato, qualora la manovra eversiva si concluda e si spengano menzogne e contrasti. Sarà archiviata come parentesi negativa, costruito un clima di benevolenza e magnanimità, insomma poter vivere il tempo della pace e della collaborazione con tutti quelli di buona volontà e disponibilità.
Bisogna voltare pagina e cooperare con quanti sono pronti ad anteporre gli interessi della categoria – che è ancora in gran parte da realizzare sotto il profilo di una consapevole appartenenza alla famiglia dei Biologi – alle loro personali ambizioni, alle furbizie dei mestieranti e dei falsi moralisti. Credo che questo sia il momento di recuperare il tempo perduto, di creare l’armonia e di lavorare coesi. Una nuova e qualificata squadra di colleghi è pronta ed affiatata, preparata ad agire, scelta con largo consenso dai Presidenti degli Ordini Territoriali. Per fare, tuttavia, occorrono interlocuzioni chiare basate sulla conoscenza delle leggi e delle norme che disciplinano i rapporti tra la FNOB e gli Ordini territoriali, oltre che tra questi ultimi ed i propri iscritti. La malintesa interpretazione di questi riferimenti giuridici ha confuso le idee di taluni, al punto da credere che la FNOB fosse un ente pleonastico e di sovrastruttura. Un Ente che svolga una mera rappresentanza formale della categoria.
Tuttavia, FNOB ha compiti ben precisi, che la legge (non certo il suo presidente!!) le assegna: quelli di indirizzo e di coordinamento degli undici ordini territoriali neocostituiti. Non è un forziere da cui attingere danaro impinguare i bilanci degli Ordini Regionali anche per mantenere fermi gli importo destinati alle prebende che ci si è assegnati nei Consigli Direttivi regionali, peraltro senza assumersi la responsabilità di fare i conti con il fabbisogno necessario a garantire ed anteporre i servizi gratuiti agli iscritti, adeguando le entrate. La Federazione ha peraltro il compito di organizzare eventi, promuovere formazione gratuita e completa, erogare servizi a sostegno delle diverse necessità dei Biologi Italiani oltre a dover fare intermediazione con le altre istituzioni a vario titolo competenti (governo, ministeri, istituzioni sanitarie e tecnico -professionali, altri Enti sussidiari della pubblica amministrazione). Un complesso di funzioni, insomma, che necessitano un’organizzazione amministrativa complessa, interventi gratuiti in favore degli iscritti, protezione dei diritti e delle competenze professionali dei Biologi in tutti i contesti. Molte lacune sono state colmate nei cinque anni della precedente gestione dell’ONB fino allo scioglimento di quest’ultimo scattato il 31 dicembre del 2022.
Molte altre sono ancora in attesa di norme di legge nei vari ambiti di interesse dei plurimi esercizi della professione di biologo. Occorrerà, ad esempio, definire meglio i rapporti con gli Ordini territoriali sia sotto il profilo economico sia sotto quello più squisitamente organizzativo. Molte delle incomprensioni tra la FNOB e gli Ordini regionali, per capirci, sono scaturite da una malintesa intercettazione delle norme e delle competenze spettanti alla Federazione ed agli Ordini stessi e di conseguenza dal fabbisogno economico che necessita per operare nei rispettivi ambiti istituzionali. Intendiamoci: l’autonomia degli Ordini non è in discussione né mai lo sarà per quanto mi riguarda, ma va intesa nei limiti che la legge assegna ai medesimi, che certamente non possono e non debbono considerarsi né autoctoni, né autarchici. A ciascuno il suo, insomma. E per ciascuno le relative risorse economiche necessarie. Tuttavia, essendo decuplicate le spese di gestione e centuplicati i dirigenti eletti, è fuor di dubbio che il decentramento (ed i conseguenti maggiori servizi da erogare) comporterà un necessario aumento delle entrate con un ritocco della quota associativa. Nessuno può fare la moltiplicazione dei servizi e delle opportunità per gli iscritti senza la necessaria copertura economica.
Chi per demagogia non adeguerà le proprie entrate per sostenere i migliori e maggiori servizi lo farà a detrimento del proprio budget. Non si tratterà che di far comprendere agli iscritti che la gratuità della formazione, dell’informazione e quella dei servizi offerti compenserà di gran lunga la quota versata. Una nuova pagina si apre. Una nuova era. Ed occorrono dirigenti seri ed onesti, chiari nel parlare e disinteressati nei comportamenti. Andare avanti e fare bene.
Dott. Vincenzo D’Anna
Presidente della Fnob