Roma, 20 ottobre 2023 (Agenbio) – Attivando determinati meccanismi di plasticità in una porzione del network corticale visivo, è possibile migliorare la nostra capacità di identificare le emozioni che osserviamo nel volto delle altre persone.
A stabilirlo è una ricerca condotta da studiosi dell’Università di Bologna che hanno sviluppato un nuovo approccio di stimolazione magnetica transcranica (TMS) appaiata, ovvero applicata in modo sincronizzato su due aree cerebrali.
«Abbiamo bersagliato due regioni del sistema visivo, il solco temporale superiore (STS) e le aree visive precoci (V1/V2), per stimolare la plasticità neurale – spiegano gli autori della ricerca -, l’obiettivo era riuscire a rafforzare le connessioni tra le due regioni».
Una tecnica che si è rivelata efficace: il nuovo protocollo di TMS ha permesso rafforzare le connessioni, per lo più indirette, che rientrano “all’indietro” dalle aree temporali di alto livello (STS) alle aree visive precoci (V1/V2). Dai risultati è emerso che questo rafforzamento, indice di plasticità cerebrale, migliora significativamente la capacità di riconoscere le emozioni negli altri.
Grazie ai risultati della ricerca, pubblicati su Nature Communications, si prospettano nuovi scenari sul fronte della riabilitazione dei disturbi percettivi e cognitivi. (Agenbio) Etr 10:00.