Roma, 27ottobre 2023 (Agenbio) – Uno studio condotto dall’Università di Bristol collega l’aumento dell’appetito nei lavoratori notturni, e il conseguente rischio maggiore di incorrere in malattie metaboliche, ad un incremento dell’attività, in momenti inappropriati, dei geni che regolano il bisogno di mangiare.
La ricerca ha coinvolto alcuni topi da laboratorio ai quali sono state somministrate infusioni di corticosterone, un ormone simile al cortisolo umano, più o meno sincronizzate con l’alternanza giorno-notte. Questi roditori dai ritmi circadiani sballati hanno consumato la stessa quantità di cibo di quelli rimasti sincronizzati alle normali fasi sonno-veglia. Ma a differenza degli altri, i ratti ‘alterati’ hanno mangiato la metà del cibo ingerito in un giorno in orari in cui di norma avrebbero dovuto dormire.
Secondo i ricercatori, l’alterazione dell’appetito sarebbe stata provocata da un’aumentata attività, in momenti inappropriati, dei geni che regolano il bisogno di mangiare. Alcuni geni che producono proteine che stimolano l’appetito sono infatti risultati attivi in momenti in cui di solito sarebbero rimasti “silenziati”, mentre altri che sopprimono l’appetito sono stati messi in pausa dalle fluttuazioni ormonali. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Communication Biology. (Agenbio) Etr 12:00.