Roma, 2 novembre 2023 (Agenbio) – La valutazione della reattività delle pupille – e come queste reagiscono alla luce – è uno dei primi esami che viene fatto dal medico in caso di situazione di incoscienza e di emergenza neurologica. Oggi questa misurazione, la pupillometria automatizzata, può diventare essenziale nella prognosi di pazienti con lesioni celebrali acute. Lo ha rivelato uno studio (ORANGE, Outcome Prediction of Acute Brain Injury Using the Neurological Pupil Index) che ha valutato la correlazione della reattività pupillare dai primi sette giorni di ricovero fino a sei mesi dopo l’esito neurologico. Il monitoraggio del pupillometro si serve di una telecamera a infrarossi che acquisisce 90 immagini in pochi secondi, restituendo un indice neurologico della pupilla (con valori di reattività da 0 a 5). In questo modo si tiene traccia di eventuali cambiamenti, anche lievi, al fine di fornire un allarme precoce. Giuseppe Citerio, Principal Investigator e docente di Anestesia e Rianimazione presso il dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca spiega che, con questa modalità, si può predire l’esito neurologico di un paziente e la sua mortalità in un periodo di sei mesi. Nello specifico, i valori bassi saranno associati ad esiti sfavorevoli e dunque negativi, mentre valori più alti saranno considerati come una situazione di normalità. La ricerca ha significato un passo importante nel ridurre la soggettività nelle valutazioni manuali delle pupille in situazioni di terapia intensiva. (Agenbio) Anna Lavinia 11:00