Roma, 6 novembre 2023 (Agenbio) – Sono sei i milioni di italiani che soffrono di allergia, ma sono pochi quelli che intervengono concretamente vaccinandosi. I dati parlano addirittura di un misero 2%, dovuto non solo a uno scarso interesse nei confronti del tema, ma anche a causa della mancata rimborsabilità in varie Regioni. Un fattore, questo, che gli allergologici fanno fatica a comprendere per gli ingenti costi che tutto ciò determina al Ssn. Ecco perché, in occasione del congresso della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) a Bologna, gli specialisti hanno invocato una maggiore sensibilizzazione sull’argomento affinché diventi una delle priorità nella vasta agenda politica. Le linee guida internazionali dicono chiaramente che il vaccino è la migliore terapia possibile per un soggetto allergico, sia per le allergie respiratorie sia per quelle alle punture d’insetto. Eppure non viene preso in considerazione, nonostante nel nostro Paese, nei casi più gravi, le allergie causino quasi 300 vittime ogni anno. A limitare la somministrazione dei vaccini c’è anche un discorso economico, col costo che grava interamente sul paziente e che ammonta a circa 500-600 euro annui. Le previsioni per il futuro sono terribilmente negative: entro il 2050 quasi la metà della popolazione soffrirà di qualche forma di allergia, in virtù del cambiamento climatico e dell’inquinamento. (Agenbio) Des 13:00