Roma, 6 novembre 2023 (Agenbio) – In base a una ricerca coordinata dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e pubblicata sul Clinical Cancer Research è emerso che sono tre le varianti genetiche da analizzare per stabilire il successo della terapia anti-ormonale per pazienti malate di tumore al seno che hanno subito un’operazione. Lo studio va avanti ormai dal 2005 e serve per comprendere la durata ideale della terapia ormonale con letrozolo, un inibitore dell’enzima aromatasi. Le pazienti devono seguire questo trattamento dopo essere state operate per un tumore al seno positivo ai recettori per gli estrogeni, ottimizzando i benefici e cercando di ridurre il più possibile gli effetti collaterali come ad esempio l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari. “Oggi le pazienti ricevono il trattamento ormonale adiuvante per un periodo che arriva fino a sette-otto anni. Valutare la presenza o meno di queste tre varianti potrebbe aprire la strada alla personalizzazione della durata di tale trattamento sulla base del rischio di recidive e di effetti collaterali e bilanciare al meglio le cure”. A spiegarlo è stata Lucia Del Mastro, coordinatrice dello studio nonché oncologa e direttrice della Clinica di Oncologia medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino – Università di Genova. Dalla ricerca si è avuto modo di evincere che le tre varianti sono collegate a un maggior rischio di recidiva e metastasi del tumore a distanza di tempo, ma anche a un numero inferiore di effetti collaterali come possono essere fratture o eventi cardiovascolari. (Agenbio) Des 12:00