Roma, 9 novembre 2023 (Agenbio) – “Sono poche e mal distribuite, la differenza tra le varie zone d’Italia è intollerabile”. Questo l’allarme lanciato da Leonardo Bussolin, presidente della Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana, sulle terapie intensive pediatriche nel nostro Paese. Il dato è confermato nella lettera-denuncia uscita su Lancet, tra i cui firmatari figura anche il nome di Bussolin, che ha evidenziato come in Italia ci sia attualmente un posto ogni 35.585 bambini e adolescenti. Non è una media accettabile, anche perché lontana dagli standard indicati dall’Unione Europea e dai numeri di altri Paesi, come ad esempio la Germania. I posti letto in intensiva dovrebbero essere 482, duecento in più di quelli realmente presenti. Alcune Regioni sono più penalizzate di altre, con sei che addirittura ne sono completamente sprovviste (Valle D’Aosta, Trentino-Alto Adige, Umbria, Molise, Basilicata e Sardegna). Il Centro Italia è la zona geografica dello Stivale che risente di meno di questa carenza strutturale, anche in virtù di tre eccellenze presenti nel Lazio che alzano la media come Gemelli, Bambino Gesù e Umberto I. (Agenbio) Des 9:00