Roma, 20 novembre 2023 (Agenbio) – Il lavoro nobilita l’uomo. Già, ma non bisogna esagerare. Perché si potrebbe venire a creare una vera e propria dipendenza dal lavoro, dalla quale non è semplice uscire. A sostenerlo è uno studio tutto italiano pubblicato sulla rivista Journal of Occupational Health Psychology. Primo autore è Luca Menghini, assegnista di ricerca al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento, mentre la ricerca è stata coordinata da Cristian Balducci, professore del Dipartimento di Scienze per la qualità della vita, Campus di Rimini, Università di Bologna. Che cosa emerge dallo studio? Che chi è maniacale nella propria professione ha un umore mediamente più basso rispetto agli altri. Per questo la workaholism, che sarebbe, appunto, la dipendenza da lavoro, è considerata al pari di altre dipendenze più comuni e decifrabili come quella per l’alcol o per il gioco d’azzardo. “L’umore più negativo delle persone workaholic potrebbe segnalare livelli elevati di stress e spiegare il maggiore rischio per queste persone di sviluppare burnout e problematiche cardiovascolari” ha spiegato Balducci. Per arrivare a questi risultati gli esperti hanno coinvolto 139 lavoratori full-time, per lo più impiegati in attività di back-office, che hanno anche manifestato una minore reattività agli stimoli esterni. (Agenbio) Des 10:00