ALT per il trattamento dei tumori

Roma, 30 novembre 2023 (Agenbio) – Un recente studio condotto presso l’IFOM di Milano ha aperto nuove prospettive per il trattamento dei tumori ALT (Allungamento Alternativo dei Telomeri), una categoria di neoplasie che rappresenta il 10-15% di tutti i tumori e include quasi la totalità di alcune forme aggressive come il glioblastoma e l’osteosarcoma, che colpiscono rispettivamente il sistema nervoso centrale e i tessuti ossei.

Questi tumori costituiscono una sfida particolarmente difficile in oncologia. Come sottolinea Fabrizio d’Adda di Fagagna, direttore del laboratorio di Risposta al Danno al DNA e Senescenza Cellulare dell’IFOM e dirigente di ricerca presso il CNR-Igm, attualmente non esistono terapie specifiche ed efficaci per i pazienti affetti da tumori ALT. Inoltre, i trattamenti convenzionali, come la chemioterapia e la radioterapia, risultano spesso inadeguati. Ciò evidenzia l’urgenza di sviluppare nuovi approcci terapeutici.

Il team di ricerca, finanziato dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), ha recentemente pubblicato su *Nature Communications* uno studio che propone una strategia innovativa per affrontare questa tipologia di tumori. Il lavoro si basa su una caratteristica peculiare dei tumori ALT: il meccanismo con cui mantengono i telomeri, strutture fondamentali per la protezione dei cromosomi e per la longevità delle cellule, incluse quelle tumorali.

Il laboratorio guidato da d’Adda di Fagagna studia da oltre 20 anni il ruolo dei telomeri nella proliferazione cellulare, dimostrando come alterazioni nella loro funzione possano essere legate a processi di invecchiamento, malattie genetiche e tumori. Recentemente, il gruppo ha identificato una famiglia di RNA telomerici con un ruolo cruciale nella riparazione dei telomeri danneggiati. Questo RNA risulta indispensabile per la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule tumorali ALT, che sono caratterizzate da telomeri costantemente danneggiati.

Lo studio ha rivelato che questi RNA telomerici rappresentano un bersaglio molecolare promettente per lo sviluppo di terapie innovative. Utilizzando una tecnologia avanzata, quella degli oligonucleotidi antisenso (ASO), i ricercatori hanno progettato brevi sequenze sintetiche complementari agli RNA telomerici, capaci di legarsi specificamente a essi e bloccarne l’attività. Gli ASO, agendo selettivamente su queste molecole, inibiscono la riparazione dei telomeri e inducono la morte delle cellule tumorali ALT.

I test condotti in laboratorio hanno mostrato risultati incoraggianti: le cellule ALT, prelevate da tumori cerebrali e ossei, sono state eliminate senza provocare danni significativi alle cellule sane. Questo successo, ottenuto grazie anche al contributo dell’unità di Terapie Sperimentali dell’IFOM guidata da Ciro Mercurio, dimostra il potenziale degli ASO come trattamento selettivo per i tumori ALT.

Il prossimo obiettivo dei ricercatori sarà quello di avvicinare questa strategia all’applicazione clinica, verificando anche la possibilità di combinare gli ASO con altre molecole per potenziarne l’efficacia. Come spiega d’Adda di Fagagna, questi risultati non sarebbero stati possibili senza il contributo dell’AIRC, che ha finanziato il progetto attraverso un “Investigator Grant”, e dell’European Research Council (ERC) con un “Advanced Grant” denominato “TeloRNAging”.

L’intero studio è stato coordinato da Fabrizio d’Adda di Fagagna, con la supervisione sperimentale di Francesca Rossiello e il contributo dei ricercatori Ilaria Rosso e Corey Jones-Weinert, aprendo una nuova strada per il trattamento di tumori complessi e finora difficili da curare. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:00