Roma, 30 novembre 2023 (Agenbio) – Consente di esplorare nuovi orizzonti sui contaminanti ambientali e sul loro impatto sull’uomo una nuova ricerca dell’Università Statale di Milano condotta in collaborazione con l’Università di Parma e recentemente pubblicata su Science Direct – Journal of Hazardous Materials, che ha descritto l’azione di contaminanti come le nanoplastiche sull’osso, usando un modello in vitro.
Le nanoplastiche alterano il delicato equilibrio e la relazione esistente nel microambiente osseo, attività che potrebbe riflettersi in una maggiore suscettibilità a sviluppare patologie legate all’impoverimento osseo. Utilizzando tecniche di colture cellulari, hanno esposto queste cellule a delle nanoplastiche fluorescenti di dimensioni pari a 50 nanometri, verificando l’effettivo ingresso delle nanoplastiche nella cellula e la loro localizzazione, attraverso tecniche di imaging e citofluorimetria: le nanoplastiche sono in grado di entrare nelle cellule in un modo che è sia attivo che passivo, e vanno a localizzarsi a livello citoplasmatico.
Per descrivere anche l’effetto delle nanoplastiche a livello molecolare, infine, è stato analizzato l’impatto sull’espressione di geni coinvolti nel mantenimento della massa ossea: il team di ricerca ha trovato un coinvolgimento di geni relativi all’innesco di processi infiammatori nei precursori degli osteoblasti e negli osteociti e un’induzione dei geni coinvolti nei processi differenziativi degli osteoclasti. (Agenbio) Cdm 11:00.