Roma, 30 novembre 2023 (Agenbio) – Sono promettenti le implicazioni che discendono da uno studio dell’Università di Padova che ha scoperto un meccanismo implicato nella formazione delle metastasi nel melanoma, uno dei tumori della pelle più letali a causa della elevata eterogeneità e della rapidità con cui può dare origine a metastasi. Le cellule di questo tipo di tumore possono infatti presentarsi in almeno due stati diversi: uno più differenziato, capace di proliferare, ma meno invasivo, e uno invece indifferenziato, maggiormente invasivo e quindi più aggressivo, con una elevata capacità, per una stessa cellula, di passare dall’uno stato all’altro.
Questa capacità dipende dall’espressione della proteina MITF, un fattore di trascrizione conosciuto per il suo ruolo nella microftalmia. Alti livelli stimolano e sostengono uno stato più differenziato, cioè la formazione di cellule tumorali più specializzate, ma con minore capacità metastatica. Bassi livelli di MITF sono invece associati allo stato indifferenziato. Nello studio, pubblicato su Cell Death and Disease, i ricercatori hanno dimostrato che la proteina Transglutaminasi di tipo 2 (TG2), nota per essere coinvolta nella celiachia, svolge anche un ruolo chiave nella regolazione della melanogenesi.
“Abbiamo osservato che TG2 è in grado di interagire con MITF – spiega il prof Luigi Leanza –, sostenendo così la capacità di quest’ultima di attivare geni coinvolti sia nel differenziamento, sia nella pigmentazione tramite la produzione della melanina. La conseguenza è una minore capacità di formare metastasi. In assenza di TG2, MITF non è infatti in grado di funzionare e ciò causa una riduzione sia della pigmentazione, sia del differenziamento, e un aumento di dimensione delle metastasi”. (Agenbio) Cdm 12:00.