Roma, 20 dicembre 2023 (Agenbio) – Ma quanto è difficile districarsi tra i numerosi malanni tipici della stagione invernale? Tra Covid, influenze varie e raffreddori non è sempre semplice effettuare una diagnosi senza opportuni test specifici. Per tutti loro, poi, il picco è previsto in concomitanza con le festività natalizie. E con sintomi simili, solitamente di lieve entità e che vanno a carico delle alte vie respiratorie: rinite, tosse stizzosa, faringite, laringite e febbre. I consigli sono sempre gli stessi: utilizzo delle mascherine, distanziamento per quanto possibile e tutte quelle contromisure igieniche opportune a prescindere come ad esempio il lavaggio delle mani. Se i sintomi sono simili anche la cura lo è: nella maggior parte dei casi tutto si risolve senza l’utilizzo di farmaci. In altri, però, non tutto fila in maniera così liscia, specialmente nei soggetti considerati fragili come le persone anziane o gli immunocompromessi. L’unica maniera per distinguere un’infezione da un’altra resta il tampone orofaringeo. Dal momento che non esiste più l’isolamento, gli esperti consigliano alle persone con sintomi di un’infezione respiratoria che devono andare al lavoro e frequentare luoghi pubblici di indossare una mascherina di alta qualità (FFP2). Per il resto è sufficiente riposo, idratazione e all’occorrenza ibuprofene. Per le infezioni virali, come ha ricordato Claudio Cricelli, presidente emerito della Simg, non occorre l’utilizzo di antibiotici. La prevenzione migliore resta sempre il vaccino. (Agenbio) Des 11:00