Roma, 29 dicembre 2023 (Agenbio) – Il cervello del neonato sembra essere strutturato per ricordare e rispondere in modo diverso alla lingua che ha ascoltato già prima della nascita: è quanto emerge da uno studio dell’Università di Padova pubblicato su Science Advances. Si tratta, in sostanza, di una sorta di “privilegio” linguistico che modella le prime fasi dell’apprendimento del linguaggio.
“Abbiamo misurato – affermano gli autori – l’attività neurale dei neonati mentre ascoltavano frasi in francese, la loro lingua madre, così come in spagnolo e inglese, due lingue sconosciute, mediante l’elettroencefalografia, una tecnica standard di misurazione dell’attività neuronale. Il nostro studio mostra che l’attività neuronale è più complessa dopo l’esposizione alla lingua materna e conserva una memoria delle risposte neuronali date in passato”.
Gli studiosi hanno utilizzato una tecnica chiamata Detrended Fluctuation Analysis (DFA) che aiuta a capire quanto bene un sistema “ricorda” ciò che è successo prima e lo fa misurando quanto un processo sia simile a se stesso a diverse scale di tempo. “Il cervello del neonato sembra essere strutturato per ricordare e rispondere in modo diverso alla lingua che ha ascoltato già prima della nascita e questa maggiore risposta indica una sorta di “privilegio” linguistico che modella le prime fasi dell’apprendimento del linguaggio”, spiega Judit Gervain del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione. (Agenbio) Cdm 10:00.