Roma, 2 gennaio 2024 (Agenbio) – Arriva il nuovo report “Stop pesticidi nel piatto 2023” realizzato da Legambiente in collaborazione con Alce Nero. La categoria più colpita da residui di pesticidi, in base alle analisi effettuate, si conferma ancora una volta la frutta. Lo studio è stato effettuato su 6.085 campioni di alimenti di origine vegetale e animale provenienti da agricoltura biologica e convenzionale, sottoposti ad analisi e relativi a 15 regioni d’Italia. C’è un dato positivo: la percentuale dei campioni in cui sono state rintracciate tracce di pesticidi nei limiti di legge è risultata in diminuzione: 39,21% contro il 44,1% dello scorso anno. In calo anche la percentuale dei campioni irregolari: 1,62%. Il 59,18% dei campioni è risultato invece regolare e senza residui, mentre lo scorso anno i campioni regolari erano il 54,8%. La preoccupazione, semmai, riguarda le tracce di fitofarmaco riscontrate nel 15,67% di campioni regolari oltre che di diversi residui nel 23,54%. Come anticipato, la frutta è l’alimento maggiormente colpito: oltre il 67,96% dei campioni contiene uno o più residui (rintracciati nell’84% di pere, nell’83% di pesche, nel 53,85% di peperoni). La situazione peggiora ulteriormente con la frutta esotica – banane, kiwi e mango – con la percentuale di irregolarità più alta fino al 7.41%. Va un po’ meglio con la verdura nella quale il 68,55% dei campioni analizzati è risultato senza residui. Tra gli alimenti trasformati, invece, i cereali integrali e il vino sono quelli in cui è stato rintracciato il numero più alto di residui permessi. Non è così critica, infine, la situazione dei prodotti di origine animale: su 921 campioni analizzati, l’88,17% è infatti risultato privo di residui. (Agenbio) 11:00 Des