Roma, 11 gennaio 2024 (Agenbio) – Da tempo il periodo delle festività natalizie era stato individuato come quello del picco delle influenze. Ma oggi, che si è tornati alla routine quotidiana, il problema è tutt’altro che alle spalle, come dimostra la situazione che stanno vivendo ospedali e pronto soccorso. La Federazione delle aziende sanitarie (Fiaso) ha raccolto un po’ di dati in tal senso attingendo dagli ospedali sentinella ed è emerso che non sono solo anziani e soggetti fragili ad affollare i reparti, ma anche i più giovani. Già, perfino i pazienti sani finiscono per aver bisogno del ricovero e in qualche caso pure della terapia intensiva, come sottolineato da Marco Falcone, direttore del reparto di Malattie infettive all’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. L’evoluzione dell’influenza può infatti sfociare in polmonite, aggravando così la situazione degli ammalati. E le stesse polmoniti talvolta si complicano a causa di sovrainfezioni batteriche come quelle causate da Staphylococcus aureus o Pneumococco. Resta ancora un mistero se queste forme, così severe, siano dovute a un calo dell’immunità o se siano i virus a essere diventati ancor più aggressivi. In questo contesto, anche i reparti pediatrici fanno fatica tra influenza e virus respiratorio sinciziale, responsabile della bronchiolite. Nella settimana da Natale a Capodanno sono stati segnalati complessivamente un milione di italiani allettati dall’influenza e non è ancora finita. Il bilancio totale potrebbe portare il numero stagionale fino a sette milioni. (Agenbio) 10:00 Des