Roma, 17 gennaio 2024 (Agenbio) – Una ricerca internazionale è riuscita a progettare in modo efficiente il Cutibacterium acnes, un tipo di microrganismo della cute indicato per il trattamento dell’acne. In parole semplici, la cute potrebbe essere in grado di produrre batteri che agiscono come farmaci nella condizione della suddetta malattia della pelle. Il lavoro è stato svolto dal Laboratorio di Biologia sintetica traslazionale del Dipartimento di medicina e scienze della vita (Melis) dell’Università Pompeu Fabra in Spagna. Il batterio protagonista dello studio è stato testato sui topi e i risultati raggiunti pubblicati su Nature Biotechnology sembrano promettenti. I ricercatori sono riusciti a modificare il genoma del Cutibacterium acnes per secernere e produrre la proteina Ngal, nota per essere un mediatore dell’isotretinoina. Sebbene si pensi che l’acne sia diffusa maggiormente negli adolescenti, anche gli adulti possono soffrirne con un peggioramento della qualità della vita. I casi maggiori sono trattati con farmaci antibiotici che inducono la morte dei sebociti, cellule epiteliali che causano la malattia infiammatoria. I trattamenti però possono dare effetti collaterali a livello del microbioma poiché troppo aggressivi. Per la terapia topica sviluppata invece i ricercatori hanno utilizzato qualcosa di estremamente naturale «abbiamo progettato un batterio che vive nella pelle e gli abbiamo fatto produrre ciò di cui la nostra pelle ha bisogno» afferma Nastassia Knödlseder, prima autrice dello studio. (Agenbio) Anna Lavinia 12:00